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Slavoij Zizek |
Non tutti sono fan di Tarkovskij, Kieslowsky o Linch, ma tutti conosciamo le opere di Hitchcock e di certo abbiamo visto Matrix apprezzandone i mirabolanti effetti speciali (una vera novità per quando è uscito il primo film); ora in questo saggio scopriremo che dietro questa nostra attrazione per questi film c'era qualcosa di più che il semplice divertimento, Zizek ci mostra come da una particolare sequenza o dettaglio della trama sgorghino continui spunti e corrispondenze con il pensiero filosofico più elevato.
E' un vero piacere per la mente (e quasi una carezza per il proprio ego) "scoprire" Lacan, Egel, Freud e molti altri "grandissimi" nei film che abbiamo più apprezzato. Ancora una volta Zizek riesce nell'impresa di semplificare la complessità (senza spogliarla né banalizzarla) e al tempo stesso elevare la banalità oltre sè stessa fino a raggiungere contenuti di pensiero degni di questo nome.
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The Matrix (Wachowski brothers) |
Certo Heidegger (figlio del suo tempo e dell'alto concetto di sè) usava sia pure in modo strumentale esempi non esattamente "popolari" (nel senso di bassi, benché popolari nel senso di universalmente noti) come ad esempio la poetica romantica o le opere di Van Gogh (rif. il saggio sull'origine dell'opera d'arte del 1936).
Nei saggi di questa raccolta Zizek si cimenta invece con punti di partenza di ben più di largo accesso e popolari (proprio nel senso di pop) ed è proprio questo apparente conflitto tra quotidianità e pensiero filosofico, tra basso e alto, che mette in luce le doti funamboliche del pensiero (e della scrittura) di Zizek.
[ Lacrimae Rerum / Slavoij Zizek / Libri Scheiwiller ]
2 commenti:
Per favore, la smettete di scrivere Kieslowsky con la y, che nei cognomi in polacco non esiste? Kieslowski.
Per favore, la smettete di scrivere Kieslowsky con la y, che nei cognomi in polacco non esiste? Kieslowski.
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